Ormai è diventata una tradizione a Madrid, che ogni quarta domenica del mese si realizzi un Motus Christi nel Convento di Sant’Antonio e San Giuliano de La Cabrera, che riunisce giovani coppie che possono passare una gradevole giornata attorno a Cristo.
Per ogni corso c’è un programma di formazione. Nel 2017 è stato sulle virtù ed anche quello del 2018 è sullo stesso argomento.
Domenica 22 aprile, il Motus Christi della 4^ domenica, come si chiama, vide la partecipazione di 38 persone tra cui alcune famiglie giovani con i loro figli piccoli, che ebbero anch’essi i loro spazi di preghiera e di riflessione.
Questo tipo di Ritiro, secondo la spiritualità idente, ha una struttura molto semplice ma di intensa orazione che rende possibile una affettuosa accoglienza per coloro che assistono per la prima volta, e non sono abituati ad un clima di ritiro e di orazione. Il Motus Christi si sviluppò sulla spiegazione e sulla meditazione della virtù della Prudenza; la riflessione fu impartita dal missionario idente Raúl Caulier, basandosi sul Magistero della Chiesa, sulle lezioni di Fernando Rielo, Fondatore dei missionari e delle missionarie identes, e sulla sua personale esperienza. Ecco alcuni frammenti della sua interessante riflessione.
San Giovanni Paolo II in un’udienza generale dell’anno 1978 dice: “L’uomo prudente che si impegna per tutto ciò che è veramente buono, si sforza per misurare tutto, qualunque situazione e tutto il suo agire, con il metro del bene morale” (25 ottobre 1978).
Fernando Rielo diceva: “ La prudenza è un atto di intelligenza pratica per mezzo della quale si vede quali devono essere i mezzi per poter raggiungere il fine. La prudenza non è solo una virtù, ma diventa dono dello Spirito Santo, per cui, insieme alla speranza ed alla volontà, richiede una grande fortezza d’animo. La prudenza è unita alla pazienza, e la pazienza è una forma di resistenza e di fortezza” (Parigi, 31 dicembre 1978).
Mi piacerebbe sottolineare alcune cose che ritengo importanti per poter raggiungere questa prudenza; come diremmo in ingegneria, questioni pratiche per ottenere la prudenza:
- Il ricordo dell’esperienza passata: Se una persona non sa riflettere su ciò che è accaduto a lei e agli altri, non potrà imparare a vivere.
- Intelligenza dello stato presente delle cose: L’agire prudente è il risultato di un “comprendere”, intendendo la comprensione come la totale responsabilità, come il vero amore che libera dalle passioni per giungere al punto finale della vocazione umana: “la santità”.
- Discernimento nel confrontare un fatto con un altro, una determinazione con un’altra: Scoprire in ogni opzione gli svantaggi ed i vantaggi che offre per arrivare a operare una buona scelta.
- Assumere con umiltà i nostri limiti: Ricorrere al consiglio di tutte quelle persone che possono darci qualche illuminazione.
- Circospezione per confrontare le circostanze: Sarebbe a dire che un’ azione, considerata e presa indipendentemente da tutto, può arrivare ad essere buonissima ed opportuna, ma, vedendola dall’interno di un piano di vita o di un progetto di progresso personale, può risultare cattiva o inopportuna.