Il covid ci ha costretto a dare una nuova veste a tutte le attività ormai consolidate, in particolar modo quelle estive. Anche il consueto pellegrinaggio a Santiago di Compostela in Spagna non è stato un’eccezione, anzi, mai come quest’anno si è rinnovato totalmente e svolgendosi in modalità online, ha richiamato la presenza di circa 1500 pellegrini da tutto il mondo, anche italiani. Approfittando della quantità di informazioni che il web mette a disposizione, si è iniziato un percorso a tappe, scoprendo le bellezze naturali e artistiche del nord della Spagna, con le sue peculiarità culturali e gastronomiche.
Ma un pellegrinaggio che si rispetti non può essere soltanto un cammino fatto di informazioni più o meno interessanti, il vero pellegrinaggio è quello che si intraprende nel cuore dell’animo umano. Per questo i pellegrini sono stati accompagnati da riflessioni spirituali, momenti di silenzio e preghiera, testimonianze di ex pellegrini, insomma un vero e proprio pellegrinaggio interiore.
Divisi in gruppi linguistici, il cammino si è concluso con un incontro artistico dove si sono condivise poesie, canzoni, lavori artistici e le impressioni di ciascuno, momenti di conversione intima ricevuti durante il cammino.
Anche le cose belle hanno una fine purtroppo e lasciarsi è un po’ triste, ma questa volta si è tornati virtualmente a casa arricchiti, pieni di bellezza negli occhi e nel cuore, rinsaldati nella fede, col desiderio di percorrere fisicamente il cammino che ha cambiato la storia personale di tanti pellegrini nel corso degli anni.
Di seguito pubblichiamo alcune espressioni artistiche dei partecipanti italiani:
La poesia di Giovanna Ober (Milano)
Ringraziamento
Grazie Signore per questi piedi sempre pronti a battere le tue strade.
Grazie per queste gambe che diventano ogni giorno più forti.
Grazie per queste anche che fanno sentire la propria importanza.
Grazie per questa pancia che rende grandi le mie emozioni.
Grazie per queste braccia capaci di stringere tutti.
Grazie per queste mani che lavorano, curano e accarezzano.
Grazie per queste spalle pronte a portare lo zaino ed altro, ci puoi contare.
Grazie per questa testa che mi fa comprendere e conoscere.
Grazie per questi occhi che vedono la tua potenza.
Grazie per questa bocca che sente la tua sete.
Grazie per queste orecchie dove sussurri la tua parola.
Grazie per questo naso che è custode del discernimento.
Grazie per questi polmoni che respirano sempre aria nuova.
Grazie per questo cuore pronto ad infiammarsi ogni giorno.
Il quadro di Giuditta Scifoni (Roma)