Continua il Motus Christi con una delle beatitudini più conosciute del Vangelo: beati i puri di cuore perché vedranno Dio. Prendendo spunto dalle parole di Papa Francesco quando, riferendosi a questa beatitudine dice: la battaglia più nobile è quella contro gli inganni interiori che generano i nostri peccati, padre Jesus Fernandez ci ha parlato in maniera chiara e profonda di cosa significhi avere una coscienza retta ed un cuore trasparente. Di seguito riportiamo alcuni brani del suo intervento:
L’orgoglio e la mancanza di purezza ci impediscono di “vedere” Dio. La purezza non si riferisce soltanto alla lussuria, ma alla mancanza di semplicità, di sincerità, di purezza di intenzione, di trasparenza e di onestà. I puri di cuore sono coloro che si lasciano purificare dallo Spirito Santo, coloro che hanno una coscienza retta, coloro che hanno un carattere integro. Nel Vangelo di Giovanni leggiamo: “Chi ha i miei comandamenti e li osserva, è lui che mi ama. Colui che mi ama sarà amato dal Padre mio ed io lo amerò e manifesterò a lui me stesso” (Gv 14,21)
I puri di cuore hanno una coscienza retta, sono trasparenti, sinceri. è una voce che ci parla direttamente al cuore. I pregiudizi e l’ignoranza confondono le persone e non lasciano ascoltare la voce di Dio. Cosa è la coscienza? La regola del bene dentro di noi. Avere coscienza non significa non avere nessun difetto. Certe imperfezioni convivono con una sincera volontà di amare Dio al di sopra di tutte le cose.
Cristo riconosce immediatamente la nostra lealtà e la sincerità del nostro amore. Una retta coscienza non significa avere una coscienza lassista. La coscienza è flessibile, non rigida e basta una cosa minima per falsificarla. Siamo nati con una innocenza, però la libertà della persona può corromperla. Per conservare una retta coscienza non devo guardare me stesso. San Giovanni scrive: “qualunque cosa il cuore possa rimproverarci, poiché Dio è più grande del nostro cuore e conosce tutto” (1Gv 3,20). Dio conosce ciò che noi non conosciamo. La mia coscienza retta non è necessariamente una coscienza tranquilla, perché a volte la imbavagliamo o la addormentiamo. I cuori puri sono cuori liberi da ogni ambiguità o doppiezza o doppio senso. Lo disse Cristo: dobbiamo diventare come bambini o non entreremo nel Regno dei cieli. I bambini non hanno pregiudizi, non guardano se stessi e non si giustificano per non fare ciò che Cristo gli chiede; questo è un sì pieno d’amore e non di egoismo.
Le coscienze pure o rette sono un muro che impedirà, durante questa pandemia, che l’umanità soffra più del dovuto. Credo che un personaggio, il principe della menzogna, si è introdotto in molte menti creando ombre e tristezza. Di fronte a tutto questo e al lavoro titanico di ricercatori “puri di cuore” e ad un personale sanitario che mette a rischio la propria vita in questa battaglia, prevalgono le parole di Cristo: “Pregate continuamente per non entrare in tentazione” (Mt 26,41).