Chi me l’avrebbe detto che stando di fronte al monte YeYé di Yaoundé, avrei potuto conoscere il monte Irago! Così cominciava il contributo alla veglia artistica di una delle partecipanti. Ed è che il Cammino di Santiago (Ruta Jacobea) “on line” è un inesperato e bellissimo regalo per tutti i suoi partecipanti.
IL 2 agosto, Angola, Camerun e Francia erano invitati alla veglia artistica virtuale della Ruta Jacobea Idente 2020.
Avemmo la grazia di ascoltare la testimonianza di José Manuel, che ha partecipato alla Ruta Jacobea Idente 11 volte, e che manifestò le impressioni che erano rimaste nel suo cuore: la gioia di arrivare alla Cattedrale di San Giacomo e dare un abbraccio all’apostolo, che è come arrivare in cielo, e l’impressione di Gesù sofferente nell’Orto degli Ulivi, confortato da un angelo, San Giuseppe, attraverso un’immagine che si trova nella chiesa di San Francesco di Villafranca di Bierzo; questa rimase in lui come la cosa più importante del Cammino.
Godemmo anche di una danza che rappresentava il fatto che Gesù sta con noi in ogni momento, di una canzone interpretata alla chitarra, di poesie…,ed Eleuthère presentó un montaggio di fotografie della Ruta degli anni precedenti. Jean, come presentatore condivise dei passaggi del Messaggio del Presidente dei Missionari e delle Missionarie Identes, il P. Jesús Fernández Hernández.
Condividemmo la poesia “gratitudine” di Berta, la poesia del nostro padre Fondatore, Fernando Rielo, “Ho conosciuto un giovane ateo” dal libro “I figli dell’incontro”, con il quale si chiuse la Veglia.
Gli assistenti gioirono dell’incontro insieme agli altri, anche se era solo virtuale, e della bellezza che si era condivisa. Il tutto ci lasciò in uno stato di allegria e con l’animo rinnovato per continuare a fare il Cammino e riunirci di nuovo.
Poesia di Bertha
Gracias por el respiro de tu amor
que late en el amanecer de cada día.
Gracias por amarme a cada momento,
y sin juzgarme.
Gracias por la lágrima que corre
en la cruz por mí para salvarme.
Gracias por el pétalo de la flor
que ofrece su perfume con dolor.
Gracias por un gesto tierno,
por la voz de un niño,
por una mirada pura,
por una sonrisa abierta,
por el trino de los pájaros,
que jugueteando dejan su aroma de libertad en el vuelo.
Gracias por el sol que nace y se despide
Cada tarde.
Gracias por la brisa que calla,
por el silencio que muere.
Gracias por ser Tú
la humilde luz que brilla
en la grandeza de cada ser humano.
Gracias por creer en mí
cada vez que caigo
y que te hago daño.
Gracias por ver en mí esa pequeña luz
que quiere levantarse.
Gracias por tu Voz que llega a mi oración
inconstante de la tarde.
Pero a pesar de todo
escucho Tu tenue Voz
que me dice:
“Sígueme, sígueme,
que Yo soy tu descanso”.