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Santo

Nostra Signora della Medaglia Miracolosa, 27 novembre

By 26 Novembre, 2024No Comments

 

Questa devozione sorta dopo le apparizioni della Vergine a Santa Caterina Labouré non ha smesso di concedere benedizioni, così come Ella affermò che sarebbe successo a tutti coloro che avessero tenuto al collo la medaglia e lo avessero fatto con fiducia

 

Per la terza volta questa sezione di ZENIT dedica espressamente uno spazio a Maria. In questa occasione per lodare la Medaglia Miracolosa, festività del giorno, che tanta devozione suscita in tutto il mondo. Come ben si sa, ha la sua origine nelle numerose apparizioni della Vergine a santa Caterina Labouré, e nelle indicazioni che Ella le diede. Il bene che è stato procurato da quando cominciò a diffondersi è incommensurabile. Ha dato luogo a numerose conversioni.

I fatti straordinari si produssero nella cappella della casa madre che le Figlie della Carità possiedono a Parigi – comunità alla quale apparteneva Caterina -, situata nella rue du Bac, numero 140, e nella quale era entrata il 21 aprile 1830. Di modo che quando quello stesso anno cominciò a ricevere le grazie di Maria, era una felice novizia che aveva avuto la fortuna di assistere alla solenne traslazione delle reliquie del suo fondatore, san Vincenzo de Paoli; queste si trovavano in Nôtre-Dame ed erano custodite dai padri lazzaristi nella loro cappella di rue Sèvres. Era stato lui che in un sogno, benché ella non avesse visto prima la sua effigie, l’aiutò a chiarire la sua vocazione in un momento nel quale dubitava circa l’Ordine nel quale doveva entrare.

Già nei primi mesi di noviziato i suoi superiori apprezzarono la sua pietà che emergeva in mezzo ad un’intelligenza non particolarmente brillante facendola passare inosservata. La sua prudenza, la discrezione che accompagnava tanti tratti di virtù, furono anche i suoi alleati per compiere scrupolosamente la volontà della Vergine che non volle che la notizia delle sue apparizioni vedesse la luce in quei momenti. Caterina le confidò unicamente al suo confessore, padre Aladel. La prima si produsse il 18 luglio 1830 e quello che accadde quel giorno, mentre la comunità pregava, fu narrato dalla religiosa quando morì il sacerdote molti anni più tardi. Ella gli sopravvisse alcuni mesi soltanto.

Questa iniziale visione della santa e le successive sono ben conosciute dalla abbondante diffusione che è stata data loro fin dal primo momento. Prima che si produssero, Caterina era stata favorita con diverse apparizioni nelle quali, oltre a vedere il suo fondatore, vide Cristo presente nel Santissimo Sacramento e come “Re crocifisso”. Ma ella desiderava vivere la grazia dell’apparizione di Maria che aveva sollecitato attraverso la mediazione del suo fondatore. Cosicché quel giorno del 1830, verso la mezzanotte, mentre si trovava nel suo letto sentì che qualcuno pronunciava il suo nome. Era un bambino vestito di bianco, di quattro o cinque anni che l’avvisò che la Vergine la stava aspettando. Dietro il piccolo che emanava “scintillii”, camminò verso la cappella e percepì lo scricchiolare di una delicata qualità. Il misterioso bambino fece la presentazione: “Ecco qui la Santa Vergine” che ella accolse turbata, di modo che il bimbo dovette ripetere queste parole.

Senza uscire dal suo stupore, la giovane corse a prostrarsi in ginocchio davanti alla Vergine che l’aspettava seduta in una poltrona vicino all’altare. Ebbe l’immensa grazia di potere appoggiare le sue mani sulla gonna della Madre del cielo e di passare insieme a Lei il momento che chiamò il più felice della sua vita: “Sarebbe impossibile dire quello che sperimentai. La Vergine mi disse come dovevo comportarmi col mio confessore e varie altre cose”. Maria la avvisò che Dio le avrebbe affidato una missione che le avrebbe portato tribolazioni, anche se le avrebbe superate cercando la gloria dell’Altissimo. In quella prima apparizione le raccomandò già di fondare la confraternita delle Figlie di Maria, indicazione che fu concretizzata da padre Aladel nel 1840.

Il 27 novembre di quello stesso anno 1830, alle ore 17.30, trovandosi in preghiera nella cappella, vide nuovamente la Vergine vestita di bianco in due scene concatenate. In una di esse la contemplò su un globo dorato sormontato da una croce; sotto i suoi piedi schiacciava un serpente. Le disse: “Questo globo rappresenta il mondo intero, la Francia ed ogni persona in particolare”. Nella seconda Caterina osservò che dalle sue mani aperte le cui dita erano ingioiellate con bellissimi anelli di pietre preziose, germogliavano alcuni raggi di folgorante intensità che si estendevano ovunque. La Vergine spiegò: “Questi raggi sono il simbolo delle grazie che Maria ottiene per gli uomini”. Di seguito, circondata questa miracolosa apparizione da un semicerchio, Caterina vide emergere la seguente iscrizione in lettere d’oro: “Oh Maria concepita senza peccato!, prega per noi che ricorriamo a te”. Una voce la sollecitò: “Fa’, fa’ coniare una medaglia secondo questo modello. Le persone che la porteranno con fiducia riceveranno grandi grazie”.

Il prodigio terminò contemplando il rovescio della medaglia conformata dalla Vergine; notò che era composta da una croce sulla lettera “M”, iniziale di Maria. Sotto era chiusa da due cuori, uno di essi coronato di spine ed un altro attraversato da una spada, simbolo dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria. Nel dicembre di quello stesso anno mentre pregava di nuovo, ma in questo caso dietro l’altare, vide il quadro della medaglia. Era l’ultima occasione nella quale si produsse questa apparizione: “Questi raggi sono il simbolo delle grazie che la Vergine Santa ottiene per le persone che lo chiedono… Non mi vedrai oramai più.”     

Come vaticinò Maria, le prove arrivarono subito. Il suo confessore, padre Aladel, fu il primo che non le credette consigliandola di dimenticare tutto ciò. Ma, passò il tempo ed il clamore interiore affinché si realizzasse la richiesta della Vergine persisteva. L’arcivescovo di Parigi, monsignor Quélen, prese le lettere relative al fatto e concluse riconoscendo l’autenticità dei fatti. Il padre Aladel coniò la medaglia, benché mancassero alcuni dettagli. Nell’epidemia di colera del 1832 la profusione che si fece della stessa operò molti miracoli e conversioni. Nel 1846 il papa Gregorio XVI confermò la veracità delle apparizioni. Caterina morì il 31 dicembre 1876.

© Isabel Orellana Vilches, 2018
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