Un minuto di silenzio online. I Motus Christi non possono farne a meno. Un minuto in cui ognuno è invitato a dire a Dio: “Papà, babbo, Tu lo sai che ti voglio bene”.
Dopo diventa più semplice testimoniare ciò che si muove nel profondo: “Vorrei sapermi sedere come una bambina sulle ginocchia di Dio Padre e imparare di nuovo a respirare”…respirare a pieni polmoni la libertà dei figli amati, riposare in Dio che ci ama, ci accoglie, mai ci giudica, sempre ci rialza…questo hanno fatto giovani da tutta Italia all’ultimo Motus Christi online di sabato 24 maggio.
Insieme a p. Jesús Fernández, presidente dei missionari e missionarie Identes, si sono chiesti come poter vivere cercando il suo abbraccio forte e guaritore, sicuri del fatto che il suo è un regno fatto di perdono, consolazione, forza nella difficoltà e luce nelle notti della vita. “Quando dico venga il tuo regno…” – commentava una ragazza – “accetto di fidarmi, di provare a custodire il Regno anche io, di essere artefice della venuta del suo Regno, creandolo e facendone parte… in definitiva accetto di essere soldato di Cristo”.
E delle lotte del soldato di Cristo ha parlato Shalini, nel racconto coraggioso della sua storia e della sua vocazione. Con il Padre Nostro recitato insieme e la benedizione conclusiva ci siamo lasciati dandoci appuntamento per la prossima settimana, perché “ogni Motus Christi è una boccata di eternità”.