Il 25 settembre 1969 nella Biblioteca Nazionale di Spagna, la nostra sorella Isabel trovò la sua vocación idente. Ella stessa ha racconatto come si svolse quel momento che diede un giro copernicano alla sua vita, sul web dell’arcidiocesi ispanica https://www.archisevilla.org/cronica-de-una-vocacion-50-anos-siguiendo-a-cristo/
Per celebrare quest’anniversario, il 23 settembre c’è stata la celebrazione di una Santa Messa di ringraziamento nella parrocchia affidata ai missionari identes: L’Annunciazione di Maria e san Giovanni XXIII. Un atto presieduto dal vicario episcopale e delegato diocesano del clero, rev. Rafael Muñoz, filippino, concelebrato dal delegato diocesano per i mezzi di comunicazione, rev. Adrián Ríos, dal parroco della località sevillana di Salteras, rev. Martín Gonzále, e dal nostro fratello Juan Manuel Morrilla Delgado, parroco della nostra parrocchia.
Accompagnarono nostra sorella Isabel missionari di Sevilla e di Constantina, una rappresentanza della Famiglia Idente e della Gioventù Idente, professori universitari, collaboratori dei mezzi di comunicazione della diocesi, amici…, tutti persone a noi care, che ci aiutano, e che sapevano apprezzare il senso spirituale di questa celebrazione.
L’omelia pronunciata da nostro fratello Juan Manuel, dedicata a María, fu profonda e bella, parlando ai presenti della ricchezza del carisma idente e di alcuni segni posti da nostro Padre Fondatore sulla Vergine Maria.
Prima della benedizione finale, Isabel diede testimonianza della sua vocazione idente, con molta forza. Disse che, provvidenzialmente questa celebrazione avveniva nella terra natale dei suoi genitori, dove si ama tanto Maria, ed in una parrocchia a Lei dedicata, raccontando come sin dall’età di 14 anni, in un suo diario, chiedeva ogni giorno alla Vergine che la aiutasse ad essere santa. Per questo crede che fu Lei a condurla a quello che lei chiama il suo primo incontro con Cristo quella sera di settembre, quando aveva 17 anni. Dal racconto estrasse sei considerazioni che le permisero di sottolineare alcuni insegnamenti del nostro amato Padre Fondatore: 1) L’ardore apostolico delle missionarie che le parlarono; 2) la chiarezza del messaggio evangelico che ricevette; 3) la necessaria e previa apertura del cuore; 4) l’accompagnamento come qualcosa di essenziale; 5) la vocazione non è un carcere, non imprigiona la felicità; 6) la santità è un cammino che deve essere percorso giorno dopo giorno. Tutto questo ringraziando Dio per il dono della fede, ringraziando i suoi genitori che la prepararono a riceverlo, il nostro amato Padre Fondatore, i nostri Superiori, i fratelli e le sorelle che l’hanno accompagnata, e chiedendo a tutti che preghino per la sua santità. Disse che l’unica cosa che desidera per il resto della sua vita è essere fedelissima al carisma idente perché ciò significa amare Cristo e la sua Chiesa.
A continuazione il vicario episcopale si diresse a Isabel per ringraziarla della sua fedeltà, giacché questa è una benedizione per la Chiesa, e per incoraggiarla a non dimenticare mai quella prima carità.
Alla fine ci fu una deliziosa agape, magnificamente preparata da Marcos, marito di Carmen Meléndez, la direttrice della scuola di pittura del nostro monastero idente di Constantina, entrambi membri della Famiglia Idente. Durante l’agape Isabel regalò a tutti un esemplare del suo primo libro, dedicato a Cristo e pubblicato per le nozze d’argento della sua consacrazion: El evangelio habla a los jóvenes (Il vangelo parla ai giovani). E’ stata una celebrazione memorabile, piena di benedizioni che è servita per far conoscere il nostro carisma e per mostrare l’insondabile bellezza di una vocazione.