Alla Santa Messa per le Esequie del Papa Emerito Benedetto XVI si è respirata la consapevolezza di assistere al compimento di una vita grande, un esempio del dono martiriale di sé, nonostante tutto e fino in fondo.
È stata una cerimonia solenne, ma allo stesso tempo fraterna, con una presenza universale. C’era un’atmosfera di tenerezza verso di lui, specialmente quando il feretro è arrivato in piazza e quando è entrato in Basilica. Un senso di quiete e di profondo raccoglimento in tutta piazza San Pietro, pur fra le tante famiglie e persone con sguardo di gratitudine e affetto.
Alla fine qualcuno ha gridato “santo subito!” e così molti altri: applausi, quiete, queste voci e, poi, il silenzio del Santo Padre Francesco nel momento dell’addio ha destato in tutti commozione.
“Un giorno o l’altro potrei morire anche io” – diceva un missionario – “ecco, vorrei chiedere a Benedetto XVI la sua intercessione per sapermi preparare come lui a questo evento”. “Gli ho affidato la mia vocazione e la mia purezza”, confessava una missionaria, “anche se non so dire bene il perché. È stato come aprire una ferita, anzi riceverla in eredità, come una sete insanabile della Verità tutta intera”.
A Benedetto XVI, che crediamo sarà presto canonizzato e riconosciuto dottore della chiesa, abbiamo chiesto di tutelare i nostri voti, le nostre famiglie, la carità e l’autenticità di vita di tutti i missionari. (Roma, giovedì 5 gennaio 2023).