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Santo

Beato Bernardo Francisco Hoyos, 29 novembre

By 28 Novembre, 2024No Comments

Giovane gesuita spagnolo. La sua breve esistenza si caratterizzò per una intensa vita mistica. Fu gratificato con numerosi favori soprannaturali. E’ colui che diede impulso al culto del Sacro Cuore di Gesù che estese in Spagna e America

Questo mistico nacque il 20 agosto 1711 a Torrelobatón (Valladolid, Spagna). Ed in questa regione situata nel cuore della Castiglia trascorse la sua breve esistenza. Quando il gesuita Juan di Loyola pubblicò la sua biografia nel 1735, emerse con luce propria l’intensissima esperienza d’amore per il Sacro Cuore di Gesù che aveva tracciato la sua vita. Nonostante ciò, in quella data era già conosciuto notevolmente per avere esteso questa devozione in Spagna ed in America, assecondando in questa azione quelle che venivano realizzando in Francia la santa Margherita Maria Alacoque, ed il suo direttore spirituale, Claudio de La Colombière.

 

Ebbe la fortuna di contare su genitori devoti che gli trasmisero l’apprezzato patrimonio della loro fede, lo misero sotto la protezione di san Francesco Saverio e lo incoraggiarono nella sua vocazione religiosa. Dai 9 anni e fino alla sua precoce morte stette sempre coi gesuiti. Con essi studiò in varie località di Valladolid e si integrò nella Compagnia a 14 anni, epoca nella quale sperimentava già favori celestiali. Questo fu uno dei tratti preponderanti della sua esistenza, premiata con una profonda e singolare vita interiore che ricorda quella dei grandi mistici come Teresa di Gesù e Giovanni della Croce. Una di quelle persone la cui vita non sembra racchiudere grandi misteri, semplice, innocente, devoto della Vergine Maria, diligente nell’obbedienza, docile alle indicazioni ricevute, con le braccia tese sempre a Dio in spirito di offerta, guidato dal santo timore che gli proveniva da qualunque mancanza che potesse offenderlo. Un apostolo che si affliggeva per le anime che vivevano lontane dall’amore divino e per le quali era disposto a donarsi: “Mi si spezza il cuore di dolore, quando considero che c’è chi offende il mio Dio; e darei mille vite per liberare un’anima dal peccato”.   

Il maligno cercò per diverse vie di indebolire la sua bontà, e al giovane non mancarono le sue unghiate esterne ed interne. Attentati contro la sua vita spirituale a mansalva e pure aggressioni fisiche. Voleva seminare nel suo animo il dubbio facendogli credere nella sua empietà: “Dove va il disonesto, il superbo, il blasfemo? Si metta da parte che, se arriva, sarà poi confuso nel profondo dell’inferno”. Confidava al suo direttore spirituale l’immensa sofferenza nella quale viveva: “Questa lettera va irrigata con lacrime che germogliano dai miei occhi; e mi sembra di essere la creatura più infelice che da una donna sia nato”. Ma era un eletto di Dio e, con la sua grazia, superò tutto. Aveva molto presente questa massima di Santa Teresa: “Può avvenire solo o che Dio sia lodato o io disprezzato: di tutto mi consolo”.   

Nella sua biografia troviamo chiaramente espresso l’istante concreto che segnò quella che sarebbe stata la sua missione in onore del Sacro Cuore di Gesù. Non è giusto prendere come coincidenza bensì come qualcosa di provvidenziale quello che gli successe a 21 anni mentre frequentava teologia a Valladolid. E così lo riconobbe egli stesso più tardi. Un amico sacerdote e professore, poco più grande di lui, gli chiese il favore che prendesse dalla biblioteca il testo “De cultu Sacratissimi Cordis Iesu”, scritto dal padre José de Gallifet, e copiasse alcuni frammenti che gli servivano per preparare un sermone che gli era stato richiesto. La lettura di questa opera dedicata alla devozione al Sacro Cuore di Gesù, e della quale Bernardo non aveva nozione alcuna, gli produsse una commozione interiore inenarrabile. In quello stesso momento fece offerta della sua vita davanti al Sacrario promettendo di dedicarsi interamente ad estendere questo culto. Il giorno dopo attraverso una locuzione divina seppe che era stato scelto per questa missione: “Io, avvolto in confusione rinnovai l’offerta del giorno prima, benché rimanessi un po’ turbato, vedendo la sproporzione dello strumento e non vedere un mezzo per tutto ciò”. Quella stessa giornata durante l’orazione visse un altro fatto singolare. Gli si mostrò il Sacro Cuore “tutto infocato d’amore, e addolorato del poco che è amato. Mi ripeté la scelta che aveva fatto di questo suo indegno servo per portare avanti il suo culto, e calmò quel piccolo turbamento che dissi, facendomi capire di lasciar operare la sua provvidenza che ella mi avrebbe guidato…”. In un’altra visione l’arcangelo san Michele gli assicurò la sua assistenza per portare a termine questa missione.

Verso i 19 anni la sua salita spirituale era stata incoronata con lo “sposalizio mistico”. I favori soprannaturali si succedevano uniti all’esperienza della purificazione. In essa si aggiungeva l’insidia del maligno a cui si è già alluso, ed i suoi meschini tentativi di ingannarlo mediante false locuzioni ed apparizioni. Nel frattempo, promuoveva un’intensa crociata a beneficio del Sacro Cuore di Gesù nel quale coinvolse religiosi, cominciando dalla sua comunità. Diresse lettere a prelati e membri della nobiltà, impresse stampe, e ottenne che il pontefice segnalasse questa festa per la Spagna. In una delle locuzioni Cristo gli aveva assicurato che avrebbe regnato in “Spagna, e con più venerazione che in molte altre parti”. Bisogna dire che l’arcivescovo di Burgos l’appoggiò in questa missione fin dal primo momento, e ciò propiziò la fioritura di congregazioni del Cuore di Gesù e la realizzazione di numerose novene che accrescevano la venerazione delle genti.

Attraverso i gesuiti che si trovavano in America anche lì arrivarono gli echi di questa crociata intrapresa da Bernardo e dalla quale unicamente poté separarlo la sua morte. Questa avvenne a Valladolid il 29 novembre 1735 come conseguenza del tifo. Aveva 24 anni ed era stato ordinato sacerdote nel gennaio di quello stesso anno.

Fu beatificato a Valladolid il 18 aprile 2010.

© Isabel Orellana Vilches, 2018
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