“Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”, questo il passaggio del Padre Nostro al centro dell’ultimo Motus Christi online, uno spazio di due ore durante le quali si è parlato di perdono, riconciliazione, risentimento, orgoglio, pentimento.
La condizione di essere perdonati e perdonare è comune ad ogni essere umano. Nella vita viviamo storie che lasciano il segno, ci sono eventi gioiosi altri pieni di dolore, che fanno da spartiacque e a volte ciò che è indimenticabile sono proprio i nostri errori, sono le cose che abbiamo fatto e che non possiamo più aggiustare, o quelle che abbiamo subite che non riusciamo a dimenticare.
Padre Jesús Fernández, sempre con saggezza e semplicità, ha dialogato con i giovani italiani su questi ed altre aspetti della vita spirituale, per cercare di ricollegare i fili e tracciare un percorso che ci aiuti nella vita quotidiana. Ecco alcuni passaggi del suo intervento:
Il perdono è la chiave, che ci libera dalla prigione in cui ci troviamo, a causa del dolore a volte tanto profondo, che abbiamo provocato o subito.
Se perdoniamo chi ci ha offeso, ci liberiamo da un peso, da quel pesante fardello del risentimento, che è come un veleno che ci distrugge poco a poco e non ci permette di guardare l’altro con sincerità, accogliendolo veramente nel nostro cuore, con gesti e parole concrete.
Perdonare significa amare a tal punto da prendere su di se il peccato dell’altro, come fece Cristo con ognuno di noi. Questa umiliazione ci porta molto vicini al Padre Celeste.
Dovremmo essere pronti a salvare gli altri, a coprirli, e non a pensar male di loro o giudicarli.
È simpatico quando diciamo “Padre, voglio fare la tua volontà”, però non in questo o in quello…o quando sono disposto ad accogliere il mio prossimo, ma non questa persona.
Molte persone si sentono scoraggiate perché non sono in grado di perdonare. Queste persone devono pensare che l’efficacia del perdono del Padre dipende dalla sincerità con cui perdonano gli altri.
Potremmo sostituire la parola santità con la capacità di perdonare. Perché questa grazia ci viene concessa da Cristo nella preghiera, che esige amore e perdono, e dall’ Eucaristia, che trasforma il risentimento della persona che non perdona – in gratitudine.
Quando perdoniamo l’anima si spoglia dagli eventi spiacevoli del passato, come le foglie cadute dell’albero in autunno.
Ognuno di noi è chiamato a vivere il perdono cioè la misericordia, è chiamato ad esercitare la speranza rispetto al suo prossimo. In ogni uomo c’è qualche cosa di perduto da ritrovare, anche colui che noi potremmo definire il peggiore, Dio lo sta cercando. La misericordia di Dio vuol dire essere rigenerati, quella rigenerazione che crea uomini nuovi.